il vegetarismo

........"ma come ci si può chiedere per quale ragione pitagora si astenesse dal mangiar carne animale?"

 

   <<mi chiedo piuttosto per quale disgrazia e per quale stato mentale e per quale ragione il primo uomo si portò un cadavere alla bocca e appoggiò le labbra alle carni di creature morte e si mise sul piatto le carcasse stantie di animali,chiamando cibo e nutrimento quelle parti che non molto tempo prima avevano respirato, prodotto suoni, camminato o guardato.Come hanno potuto i suoi occhi sopportare il massacro di un animale cui veniva tagliata la gola,strappata la pelle,staccate le zampe dal corpo?come ha potuto il suo senso dell'olfatto sopportare quel terribile odore?Come è possibile che non sia rimasto disgustato da tale contaminazione pur toccando le piaghe altrui e leccando i succhi e il sangue di quelle ferite mortali?>>

                                                       PLUTARCO "Del consumo di carne ,I,

                                                                               sulla Morale

pitagora
pitagora

“…….ma, se mangio carne che mi succede??”

 

Il termine vegetarismo(da cui derivano tutti i suoi sinonimi vegetarianesimo…) è un sillogismo creato agli inizi del XIX secolo per definire un regime alimentare basato sull’astensione della carne

Tale termine andò a sostituire quello in uso fin dal 1743: il“Vitto Pitagorico”coniato dal medico toscano Antonio Cocchi che rifacendosi a Pitagora , in risposta al carnivorismo sfrenato dei secoli precedenti promosse uno schema alimentare basato sul consumo di ortaggi erbe fresche,radici,frutti e semi.

Pitagora (VI sec aC)  fu infatti uno di primi sostenitori dell’astensione alimentare delle carni animali  che riteneva responsabili di suscitare  nell’uomo la violenza.

 

Aver dovuto introdurre ,in epoca recente, un nuovo vocabolo nel nostro lessico per definire un “nuovo schema alimentare mi fa pensare alla necessità di introduzione nei nostri dizionari aggiornati di un’enorme quantità di nuove parole,spesso legate ai nostri”anglo americanismi”,alla nostra spinta all’occidentalizzazione,ma il più delle volte necessari a definire nuovi concetti o nuovi oggetti,prodotti di  una tecnologia sempre più avanzata che fino a qualche decennio fa erano solo strabilianti effetti fantascientifici e che oggi avendo acquisito” dignità reale “ necessitano di denominazione.

Ma nel caso del regime vegetariano non credo possa essere considerato un “nuovo modello di alimentazione( visto che già 2500 anni fa Pitagora esortava  all’astensione della carne) e come tale da dover ridefinire

Sicuramente un’alimentazione frungivora,legata ai prodotti della natura : cereali,semi e frutti,è testimoniata da diversi studi antropologici appartenere ai primi uomini,diverse teorie  a supporto di tale alimentazione analizzano la tipologia della dentatura,l’organizzazione dell’apparato intestinale,la stimolazione degli organi di senso tra uomini,carnivori ed erbivori,ma senza addentrarci in argomenti che potrebbero suscitare polemiche tra i detrattori e i sostenitori di tali teorie,è innegabile che uno stile alimentare che prevede un “contatto più stretto con la natura” con l’utilizzo marcato di frutta e verdura e con un’equilibrata distribuzione di cereali,legumi e semi,è da sempre considerato sano pur consentendo in maniera saltuaria il consumo di carne e pesce

Sono le semplici abitudini alimentari dei nostri nonni che,al di là delle carestie e delle restrizioni belliche,portavano in tavola la carne solo nei giorni di festa.

 

Le parole nuove scalzano le vecchie che diventano obsolete,oggetti e cose si perdono nel passato e con loro abitudini ed emozioni, il nuovo ci affascina, è ammaliante e ci lasciamo irretire.

 

E così il cibo è diventato un nostro “dispensatore di gratificazione” perdendo il suo ruolo di nutrimento e cura del nostro corpo  pur nell’appagamento dei piaceri della gola.

Le migliorate condizioni sociali ed economiche,l’offerta mono tematica e monolaterale del mercato,informazioni nutrizionali non del tutto obiettive,hanno contribuito all’acquisizione di abitudini alimentari standardizzate dove il consumo di carni da saltuario è diventato prevalente con scarsa attenzione a  vegetali freschi e largo uso di cibi raffinati e preconfezionati

 

In questo contesto è chiaro che, a prescindere dalle tante motivazioni, tutte altamente dignitose, (religiose,etiche,spirituali,politiche,salutiste….)che spingono alla scelta dell’astensione dalla carne, lo stile vegetariano appare come “schema nuovo”, da ridefinire anche etimologicamente, che si discosta o addirittura si contrappone a una tipologia alimentare consolidata, assumendo, peraltro, nella visione occidentale interpretazioni svariate tra cui anche quelle di tendenza,moda,fanatismo….  sottraendo così dignità alla saggezza di una scienza alimentare che da millenni ,già dai tempi di Ippocrate esortava ad una alimentazione naturale

Forse potrebbe essere  più consono l’utilizzo dell’antico termine vitto pitagorico per definire un correttivo da apportare attraverso limitazioni e restrizioni ad  uno schema alimentare di cui se ne riconosce però  l’unicità e la non nocività.

 

A questo punto un dubbio ,e se  ponessimo questa domanda?

 

        “…….ma, se mangio carne che mi succede??”

 

Pitagora




Spunti tratti dal libro di Valdo Vaccaro: “L’Igienismo come scienza comportamentale”

Nasce a Samo, in Grecia, nel. 570 a.C e muore a Metaponto, Italia, nel 496 a.C.Pitagora fu il fondatore della matematica, dell’astronomia, della musica ma anche della scienza medica diversi secoli prima di Ippocrate; fu l’originatore del sistema naturopatico di guarigione senza l’uso di medicine o operazioni (questo suo metodo venne poi adottato dai Terapeuti, setta di derivazione essenica dalla quale nacque e si sviluppò la prima cristianità. Il leader di questa setta neopitagorica del 1° sec. fu Apollonio di Tiana, considerato il Cristo dei greci). Pitagora fu padre del vegetarismo e ispiratore dei maggiori scritti sull’argomento di autori celebri come Plutarco, Ovidio, Seneca, Leonardo da Vinci, Shelley, Wagner, Tolstoi, Platone, Aristotele, Epicureo, Porfirio, Lambicco, Proclo. A Crotone fonda la prima scuola di vegetarismo occidentale. Fu il più grande riformatore morale, educazionale, sociale e politico che la storia ricordi. Pitagora attinse molto dalle culture indiane legate al Brahmanesimo e ai Veda e a quelle di Zoroastro e fu faro per il mondo, simbolo di sintesi ideale tra le anime opposte dell’est e dell’ovest, l’anello mancante delle grandi religioni cristiana ed islamica. Pitagora insegna il rigore, l’essenzialità, la frugalità, la sobrietà, la coerenza, la salute, l’amore, il vegetarismo. Era un profeta, un mostro di saggezza laica, capace di fare ombra ai credi religiosi del tempo e tuttora Pitagora rappresenta la parte migliore di noi. I suoi insegnamenti semplici e chiari sono tutti terribilmente validi e attuali. L’erudizione di Pitagora era frutto delle scuole iniziatiche egiziane, caldee, brahamaniste, druidiche, orfiche ed eleusiniane che aveva frequentato. In Egitto dove rimase per 22 anni studiò le sacre scienze di Hermes le quali preservavano le perdute conoscenze di Atlantide. A Babilonia ebbe come insegnante Zoroastro, poi alle pendici dell’Himalaya ebbe come istruttori i brahmini di Krisnha. Andò spesso a Mileto a trovare Talete.Pitagora fondò un’autentica religione basata sul vegetarismo e sul pacifismo, raccomandò una dieta non carnivora non soltanto per motivi di buona salute fisica, mentale e spirituale, non solo per benevolenza verso gli animali ma anche perché credeva che la violenza verso i più deboli portasse inevitabilmente ai conflitti tra gli esseri umani. Esortò politici e capi di stato ad astenersi dal mangiare carni insanguinate e a dare il buon esempio alle popolazioni. Diceva “Come potrete pretendere giustizia quando voi stessi sacrificate per crudele ghiottoneria o avidità degli esseri legati a noi da fraterna alleanza?”Per Pitagora l’ignoranza è il più detestabile, biasimevole, empio e sacrilego degli umani difetti. Insegnava ad onorare i genitori ancora prima degli Dei. Insegnò che gli Dei ci sono grati non per le nostre offerte e le nostre preghiere ma per le nostre buone azioni. Si può dire sia stato il vero fondatore dell’ordine degli esseni, ovvero dei primi cristiani. La dottrina di Pitagora e quella di Licurgo re di Sparta, che imponevano il vegetarismo assoluto, prendevano spunto dall’oracolo di Delfi e dei Misteri di Orfeo.Considerava la separazione dei genitori come la più grave disgrazia per i propri figli. Era per un governo scientifico di saggi e di filosofi che per la loro professionalità e moralità meglio sapevano quello che era necessario al popolo. Prima che uno sia in grado di governare gli altri, diceva, deve saper governare se stesso.Fu fondatore della scienza dell’educazione. Obiettivo principale era la formazione di un carattere morale dell’individuo “perché l’intelletto staccato dalla coscienza può essere una maledizione più che una cosa utile”. Fu il primo educatore dell’antichità ad ammettere le donne nella sua scuola con le stesse libertà e gli stessi diritti degli uomini. L’Utopia creata da Pitagora a Crotone era abitata da uomini e donne liberi e questo esercitò una grande influenza su tutta l’Italia: un esempio concreto, vivente e funzionale di città ideale.Pitagora sosteneva che una dieta carnea produceva uomini dissoluti e violenti, oltre che causare una diminuizione del rendimento scolastico dei giovani, mentre una dieta vegetariana consentiva salute vigorosa nel corpo e nella mente. “I consumatori di carne e pesce finiscono per cercare sfoghi in eccessi sessuali”. ”.Milo, filosofo-atleta pitagorico, la cui forza sovrumana lo rese famoso nel mondo classico, era vegano: un esempio concreto dei benefici della dieta vegetariana. Tiana, suo assiduo seguace, aveva una salute eccezionale e anch’egli era vegano.I punti principale del suo insegnamento furono: la concordia popolare, la venerazione degli Dei, la legge, l’erudizione, il silenzio, l’astinenza dalle carni di animali, la continenza sessuale, la temperanza, la bontà e la generosità perfino nei confronti dei propri nemici.Pitagora oltre a cibarsi solo di frutta secca e vegetali non indossava mai indumenti o calzature derivanti da animali. Oltre a carne , pesce e derivati animali Pitagora proibiva anche l’uso di legumi, funghi, aglio e tutti i cibi ricchi di proteine. “Mai sacrificare animali agli Dei o ferire animali ma promuovere in tutti i livelli una cultura di rispetto e protezione nei loro riguardi”.Pitagora fu circondato dell’alone di santità e considerato autore di miracoli, veniva detto figlio di Dio. Eraclito scrisse di lui: “Pitagora fu l’uomo più colto di tutti i tempi”. I Romani, molti anni dopo la sua morte, gli eressero una statua con l’iscrizione: Il più saggio di tutti gli uomini. Si disse che venne a questo mondo per migliorare la razza umana. Fu visto alimentare orsi con delle pannocchie e non venne mai attaccato dalle diverse belve che avvicinava. Un giorno durante un viaggio tra Sibari e Crotone incontrò dei pescatori che issavano delle reti. Indovinò per scommessa il numero dei pesci ed essi accettarono di ributtarli a mare. Pitagora pagò il valore dei pesci liberati. Si credeva ad una sua immacolata concezione che lo voleva figlio del dio Apollo intervenuto spiritualmente sulla sua madre naturale.Il ricercatore Godfrey Higginnus sostiene che la storia di Gesù sia stata letteralmente copiata da quella di Pitagora. Il padre di Pitagora, come Giuseppe, venne avvisato profeticamente che sua moglie avrebbe dato alla luce un bambino che sarebbe stato un benefattore del genere umano. Copernico si ispirò a lui per la sua teoria rivoluzionaria e lo stesso fece Galileo e questo spiega l’accanimento da parte della Chiesa che dava alle fiamme ogni suo scritto. La Chiesa fece di tutto per comprimere, sminuire e nascondere la gloria di Pitagora ed usò tutto il suo enorme potere politico e culturale. Scribi e Chiese cristiane rastrellarono con cura furente e con minuziosità missionaria tutti gli scritti di Pitagora e ne fecero dei falò in tutte le città, in tutte le scuole, in tutte le biblioteche dell’antichità. Le dottrine pitagoriche furono contrastate duramente dai padri fondatori della nuova chiesa di Roma sotto l’imperatore Costantino che perseguitò i manichei che continuavano a preservarle.Aristotele, seguace di Pitagora, impose la dieta vegetariana al suo pupillo Alessandro Magno il quale visse sempre e solo di frutta e vegetali. Orfeo fu il primo ad insegnare in Grecia attraverso scuole e comunità l’esclusione dei cibi animali e l’impiego di lana e cuoio per vestirsi. Ma Pitagora fu il primo grande vegetariano nel mondo occidentale a insegnare con metodo scientifico la cura delle malattie del corpo e della mente mediante la dieta vegetariana.

OVIDIO


Ovidio descrive gli insegnamenti di Pitagora:

“Quando vi dovreste trovare di fronte agli arti di un bue smembrato, ricordatevi che era l’aratore dei vostri campi. Guardatevi o mortali dall’inquinare il vostro corpo con cibi abominevoli intrisi di violenze e patimenti. Ci sono i farinacei, ci sono i frutti che pendono dai rami, ci sono le uve che maturano sui tralci, ci sono le erbe e le radici che si possono intenerire con la fiamma. Come può meritarsi una condanna a morte un essere innocuo non dotato di astuzia e di inganno, innocente e ingenuo? Ingrato davvero è colui che ha il coraggio, a campo arato, di staccare il suo bue dall’aratro e legarlo alla corda del macello, compiendo somma iniquità e oltraggio verso chi ha lavorato onestamente per lui. E guardatevi bene dall’infliggere strazianti sofferenze e trattamenti crudeli ai piccoli delle mucche. Fateli piuttosto giocare con i vostri bambini. Guardatevi bene dal cibarvi dei poveri vitelli che belano e piangono alla ricerca di latte e tenerezza”.